A forza di utilizzarli i piccoli elettrodomestici tendono ad usurarsi fino a diventare malfunzionanti se non addirittura pericolosi.
E’ così che arriva il momento di sbarazzarsene. Esistono però delle regole precise, dettate dalla legge, per farlo nella maniera più semplice ma allo ecologica possibile.
Cosa si intende per piccoli elettrodomestici
I piccoli elettrodomestici sono tutti quegli utensili di dimensioni ridotte che possono essere sfruttati quotidianamente in casa per la cura della persona o in cucina, assieme ad i grandi elettrodomestici.
Se si seguono le specifiche norme del DM 185/2007, che in parole povere parla del corretto riciclaggio di questa categoria di oggetti, una volta inutilizzabili entrano a far parte del raggruppamento numero 4 dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Fanno parte di questa categoria, piastre, utensili per la cucina o per la cura della persona, piccoli elettrodomestici per la pulizia domestica ed anche alcuni giocattoli.
Dal 2005 tutti gli apparecchi di questo genere devono avere indicato, all’interno del manuale e sulla confezione, un cassonetto barrato, di solito seguito dalle indicazioni per smaltire in modo corretto l’oggetto rotto.
Ma a volte non è così semplice capire cosa fare, soprattutto quando l’elettrodomestico è ancora funzionante, ma magari obsoleto.
Dove smaltire i piccoli elettrodomestici
Un oggetto elettrico non dovrebbe mai essere abbandonato a se stesso accanto al primo cassonetto sotto mano.
Non è un concetto molto noto alla maggior parte degli italiani che tutt’oggi riciclano solo 4 Kg pro capite l’anno di apparecchi elettrici, contro i 15 Kg dei paesi nordici (info. della Commissione Europea).
Questo dato non è dovuto ad una presunta inciviltà di popolo ma semplicemente ad una certa ignoranza ancora presente in alcuni ambiti più “green”.
Cosa fare allora se ci si trova a dover gettare uno spazzolino elettrico o una piastra ad induzione?
Gli oggetti ancora funzionanti oggi vengono raccolti da alcune associazioni locali legate ad un progetto europeo innovativo: il Central Europe Repair & Re-Use Centres and Networks.
Questo grande gruppo raccoglie gli oggetti non nuovissimi ma che possono essere disassemblati o utilizzati in altri contesti diversi da quello casalingo.
Se invece il piccolo elettrodomestico è proprio malconcio si devono seguire altre semplici norme.
Dove buttare apparecchi elettrici
Esistono due soluzioni, rispettose dell’ambiente, che permettono di smaltire i piccoli oggetti elettrici con una perdita di tempo irrisoria.
Se si desidera acquistare un nuovo oggetto nella stessa categoria commerciale (ad esempio una piastra a ioni per sostituire una piastra lisciante in ceramica) si può consegnare l’apparecchio al negoziante che è obbligatoriamente tenuto a ritirare l’oggetto e farsi carico del suo smaltimento.
Se invece non si ha la necessità di sostituire l’elettrodomestico esistono gli appositi centri di raccolta.
Di solito questi luoghi si trovano in zone periferiche della città, ma sono numerosi ed amministrati dai comuni in maniera sicura.
I centri di raccolta devono essere autorizzati. Quelli in regola di solito sono segnalati in un elenco comunale apposito.
Perché riciclare in modo corretto?
L’inquinamento ambientale, lo sfruttamento eccessivo delle risorse del globo, i cambiamenti climatici sono tutti argomenti caldissimi in questo periodo storico.
Nonostante la situazione diventi sempre più complessa, un miglioramento può essere auspicato solo con la partecipazione comune ad un progetto di riqualifica dello stile di vita.
Le singole persone possono fare molto, soprattutto nell’ambito del riciclo e riuso degli utensili, compresi gli elettrodomestici.
Ogni anno, ogni cittadino europeo produce ben 17 – 20 Kg di pattume tecnologico, che può essere disassemblato e riutilizzato fino ad un 75% del peso totale per la produzione di nuovi utensili di ultima generazione.
Riciclare correttamente vuol dire re-immettere nel ciclo produttivo quantità inimmaginabili di rame, argento, acciaio, plastica, oro, mercurio, risparmiando al pianeta altre pericolose deprivazioni delle sue limitate ma essenziali risorse.